“Donne in scena – opere di Boldini, Selvatico e Martini”. Arriva la nuova mostra del Museo di S. Caterina di Treviso – dal 13 aprile al 28 luglio
Pubblicato
4 Aprile 2024
Tempo di lettura
5 minuti
Condividi
facebook linkedin

Il Bel Mondo all’affermarsi della modernità. Protagoniste le donne alla moda.
Donna in scena! La figura femminile protagonista di un affascinante racconto del bel mondo
tra Otto e Novecento. Un mondo in equilibrio tra tradizione e progresso in cui la donna
conquista alla modernità spazi di libertà e indipendenza. I più grandi ritrattisti dell’epoca
saranno i cantori di questo loro magico momento, chiamati a eternare i volti e gli sguardi, a
trasporre sulle tele il profumo, lo charme, l’erotismo di un’epoca davvero unica.
Nella sontuosa mostra Donna in scena. Boldini, Selvatico, Martini, promossa dal Comune di
Treviso, diretta da Fabrizio Malachin e allestita dal 13 aprile al 28 luglio al Museo Santa
Caterina, si danno convegno celebrità, da Eleonora Duse a Wally Toscanini, da Lydia Borelli
a Toti Dal Monte, accanto a eleganti esponenti della borghesia e della nobiltà trevigiana,
veneta e nazionale, immortalati dai colori dei più affermati pittori a cavallo tra i due secoli,
artisti spesso specializzati nel grande ritratto femminile, e per questo celebri, ammirati, e
contesi. Da Giovanni Boldini, a Giacomo Grosso, da Cesare Tallone, a Vittorio Corcos, fino
al britannico John Lavery, oltre agli Italiens de Paris Giuseppe de Nittis e Federico
Zandomeneghi. Importante la selezione dei grandi veneti del momento quali Ettore Tito,
Pietro Pajetta, Eleuterio Pagliaro, e soprattutto Giulio Ettore Erler e Lino Selvatico, il
“Boldini Veneto” campione del ritratto alla moda di primo Novecento, tra Venezia, Milano e
l’Europa. Corona una selezione di prim’ordine l’eccezionale presenza dei più importanti
capolavori di Alberto Martini, precursore del surrealismo e ritrattista dall’atmosfera magica.
Al Museo Santa Caterina sta per alzarsi il sipario su un percorso tra grandi dipinti, spesso
capolavori assoluti, concessi alla mostra da Istituzioni, Musei e Collezioni pubbliche e
private, insieme a disegni, sculture e affiches – dal trevigiano Museo Nazionale della
Collezione Salce –, oltre a una scelta di abiti, ventagli, cappellini d’epoca che porterà in
scena gli anni della Belle Époque. Una rappresentazione certo parziale, in quanto restituisce
l’immagine di una parte della società minoritaria e privilegiata, quella protagonista del bel
mondo, della mondanità, dei salotti alla moda e della joie de vivre, che gareggiava per posare
di fronte ai pittori più in voga, ma non una semplice passerella di belle donne e di
straordinaria pittura. Donna in scena è una mostra che ci porta a riscoprire, rivivere, e
sognare, il fascino di un’epoca, proiettata verso la modernità, ma anche decadente e
sensualmente romantica.
“Dopo le fortunate retrospettive su Canova e Arturo Martini e Juti Ravenna, con questa mostra
intendiamo approfondire l’indagine sui nostri migliori artisti attivi tra ’800 e ’900”, le parole
del Sindaco Mario Conte. “Quello è stato infatti un periodo particolarmente vivace per
Treviso sia dal punto di vista economico, con il nascere di imprese e attività economiche di
successo, e con esse di una borghesia facoltosa, ma anche artisticamente propulsive. Basti
pensare a quel gruppo di giovani che si ritrovava attorno a Gino Rossi e ad Arturo Martini.
Per questi ultimi, così come per tutti i veri protagonisti, l’ambiente veneziano rimane il primo
punto di riferimento, ma con la tendenza a confrontarsi con gli ambienti più alla moda,
Milano, Monaco e Parigi in particolare. Treviso riafferma, ancora una volta, il suo ruolo
nell’arte con una grande mostra, promuovendo le proprie bellezze e peculiarità facendo
conoscere i suoi migliori interpreti in una continua indagine volta ad arricchire il panorama
culturale”.
Aspetto, quest’ultimo che sottolinea anche il direttore dei Civici Musei Trevigiani, Fabrizio
Malachin. “La mostra prende le mosse dall’attività di due protagonisti della scena trevigiana
e veneta di quell’epoca che l’Istituto desidera far riscoprire al grande pubblico nel 100° e nel
60° della morte: Lino Selvatico (Padova, 20 luglio 1872–Treviso, 25 luglio 1924) e Giulio
Ettore Erler (Oderzo, 20 gennaio 1876–Treviso, 9 gennaio 1964). Artisti celebri, in
particolare per i grandi ritratti femminili, fino ai nudi sensuali ma mai volgari, che hanno
raccontato il nascere di quel ‘piccolo’ mondo borghese veneto. Le loro opere sono una
finestra su un’epoca romantica, affascinante, mondana ma anche decadente. Entrambe sono
legati a Treviso per le vicende biografiche personali e artistiche”.
Il progetto nasce anche da un fatto straordinario per i Musei Civici di Treviso, ovvero la
recente acquisizione del vasto nucleo di opere (dipinti, bozzetti, disegni, incisioni, schizzi e
lavori giovanili e preparatori) dell’artista Lino Selvatico di proprietà della famiglia, in forma
di comodato gratuito e, in parte, di donazione. Si tratta di oltre 50 dipinti e circa 300 opere
grafiche, a cui vanno ad aggiungersi stampe e fotografie usate dall’artista per studio e
soprattutto l’archivio privato del pittore, costituito da 25 faldoni di documenti, diari e lettere
manoscritti, per lo più inediti, fotografie di famiglia, l’archivio personale e la biblioteca
personale di 1200 volumi. Questo nucleo non è attualmente esposto, in questa occasione una
scelta delle migliori opera viene quindi presentata per la prima volta”.
Biglietti – Intero (sede singola) € 6,00- Ridotto (sede singola) € 4,00
gruppi (composti da almeno 10 persone paganti), ultrasessantacinquenni, associazioni
convenzionate, studenti universitari e di Accademie di Belle Arti, partecipanti ad iniziative
didattiche del Museo.
Gratuito Possessori della “Card del Trevigiano”, fino ai 18 anni, persone con disabilità e loro
accompagnatori, guide autorizzate, giornalisti con tessera, accompagnatori di scolaresche
(fino a due per ogni classe), un accompagnatore per ogni gruppo (minimo 10 persone),
membri ICOM, critici e studiosi autorizzati, volontari accreditati.
Piazzetta Mario Botter, 1- 31100 Treviso – +39 0422 658954 – info@museicivicitreviso.it