TREVISO Quasi dimenticate, dopo la fatica profusa per emergere e affermarsi nel campo della grafica tra i colleghi maschi. Eppure ricchissime di talento e meritevoli di essere conosciute. Ci ha pensato Maria Chiara Mazzariol con un lavoro certosino e appassionato di ricerca compiuto scavando a fondo tra i 24.000 manifesti della Collezione Salce custoditi a Treviso: la più grande raccolta italiana di grafica pubblicitaria databile tra il 1844 e il 1961. «Nel corso della ricerca sono state recuperate tutte le artiste e professioniste per un totale di 65 donne nate tra il 1861, come Mary Louise Stowell, pittrice e illustratrice statunitense, esponente dell’Arts and Crafts Movement di New York, e il 1936 pensando alla pittrice veneziana Gianna Buran, scomparsa di recente. Tre sono in vita – spiega Mazzariol – Per quanto riguarda i paesi di origine, oltre 20 sono nate in Italia, le altre tra Europa, Stati Uniti, Russia e India». Come prevedibile, spaventano i numeri. Rispetto all’intero catalogo, le autrici rappresentano il 2, 8% e le opere da loro create lo 0, 8%. Per altre l’esperienza professionale si è intrecciata con il privato: molte grafiche e illustratrici sono state sorelle o più spesso mogli o compagne di pittori, grafici e architetti. Così è successo a Carla Albini, sorella e stretta collaboratrice dell’architetto e designer Franco Albini, o Jeanne Michot, che nel 1942 sposerà il noto grafico e designer Franco Grignani con cui lavorerà insieme per Necchi. Altre fonderanno con i rispettivi partner degli atelier come la fotografa e cartellonista ungherese Irma Bíró con il marito Imre Révész. Numerose le figuriniste di moda e le illustratrici di libri per l’infanzia.